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Ogni decisione urbanistica contribuisce ad indurre uno stato di benessere o di malessere degli abitanti.

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La forma e l’organizzazione urbana possono influenzare la salute umana e il benessere. Oggigiorno esiste una nuova definizione di salute e benessere, legata all’importanza di avere buone condizioni di vita e di lavoro. Questa rinnovata attenzione per la salute è causata dal trend in continua crescita della popolazione mondiale che si sta urbanizzando (più del 50%). L’ambiente costruito è elemento fondamentale nel determinare le condizioni di vita dei cittadini ne consegue la logica interazione tra urbanistica e salute. L’approccio urbanistico tradizionale, in molti casi, risulta essere carente verso le esigenze di qualità: dallo zoning al mix funzionale, dai trasporti all’organizzazione dei quartieri, alla progettazione degli edifici, la città è spesso un luogo che non presenta le migliori condizioni in cui vivere. Le città sono ecosistemi umani che comprendono elementi sia naturali sia sociali e perciò devono essere sostenibili sia ambientalmente sia socialmente. La salute umana e il benessere dipendono da un ecosistema stabile e dall’uso sostenibile delle risorse. Promuovere stili di vita salutari, contenere gli impatti e affrontare le ineguaglianze, è un compito importante per la pianificazione urbanistica. Numerose ricerche in campo scientifico (medico, architettonico, sociale, urbanistico) hanno rimarcato il legame che intercorre tra la città e la salute degli abitanti: la densità della popolazione, la progettazione dei quartieri, l’accessibilità ai servizi, la presenza di aree verdi. Inoltre, se la politica del land use fosse applicata correttamente, si potrebbe avere una più adeguata distribuzione della popolazione sul territorio, spazi vivibili e servizi, edifici di buona qualità, spazi verdi, incoraggiando i contatti informali e migliorando la coesione sociale; il disegno urbano della città, così ridefinito, contribuirebbe a formare il capitale sociale della comunità e ad alleviare problemi come segregazione, isolamento e depressione. In ultima analisi le città sarebbero più vivibili, con una rinnovata percezione e comprensione dei luoghi urbani. Le politiche, o la loro assenza, determinano le condizioni in cui noi viviamo e lavoriamo e queste condizioni hanno conseguenze positive e negative per la salute della popolazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità si è occupata di queste tematiche, negli anni recenti: in Italia rimangono però problemi secondari e poco indagati, per cui servirebbe una ricerca delle politiche attuate a livello internazionale in merito a questi argomenti. Successivamente, la proposta di lavoro si potrebbe indirizzare verso la stesura di linee guida e la raccolta di buone pratiche per gli Enti Locali, soggetti preposti sia alla salute sia al governo del territorio. I nuovi riferimenti concettuali della promozione della salute si coniugano bene con la natura multidisciplinare dell’urbanistica e possono essere una base per l’elaborazione di piani urbanistici innovativi.

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Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e dalla Regione Campania, in programma ad Expo Milano 2015 nel Padiglione Italia, Martedì 20 ottobre dalle 18.30 alle 21.30.

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